La vecchia filosofia partiva da questo assioma: «Io sono un’essenza soltanto pensante, astratta; il corpo non è costitutivo della mia essenza». La nuova filosofia comincia invece con l’assioma: «Io sono un essenza reale, sensibile: il corpo è costituivo della mia essenza; anzi, il corponella sua totalità è il mio io, la mia essenza stessa»”.(Principi della filosofia dell’avvenire, 1843)
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) rappresentano attualmente in Italia un problema di notevole gravità, con un incremento costante nella fascia compresa tra la prima adolescenza e l’età prepuberale. l’età di insorgenza dei DCA si colloca tra i 10 e i 25 anni. In questo intervallo di età la popolazione femminile è la più a rischio. Tra i DCA ci sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, Binge Eating Disorder (BED), ortoressia, bigoressia.
Inizialmente si prestava particolare attenzione alla parte medica, controllando questi stati:
- tumefazione ghiandole salivari
- Carie dentaria, erosione dello smalto
- Esofagite, ematemesi
- Ritardato svuotamento gastrico, ridotta motilità intestinale, stipsi severa, ostruzione intestinale
- Melanosi del colon
- Dilatazione e rottura dello stomaco
- Prolasso rettale
- Aumento transaminasi
- Aumento amilasi
- Pancreatite acuta
In un secondo momento si è prestato attenzione al piano nutrizionale quindi la verifica dello stato di nutrizione, riconoscimento dei propri limiti, alimentazione sana e corretto funzionamento del corpo come funzionalità estesa e non solo come peso.
Successivamente si è ampliato il lavoro degli psicologi e psichiatri, innanzitutto perché spesso queste malattie vanno in comorbidità con altri disturbi (ansia, disturbi ossessivo compulsivi ecc) e secondo perché si è notato che questi erano non più soltanto dei disturbi sul bisogno di controllo e dell’ossessività del fisico, ma andava molto più a fondo.
Spesso nel DCA compaiono schemi ripetuti di carenza di autostima, scarsa percezione del sé, carenza di amore (tanto che vengono definite anche malattie d’amore), bisogno di riconoscimento ma soprattutto scarso senso del proprio sé e dell’esistenza. Tutti i DCA, infatti, hanno una scarsa percezione del proprio sé in relazione al proprio fisico.
Chi soffre di AN non si dà senso di esistenza, di appartenenza al piano fisico. Questo è talmente estremo che la conseguenza è “mangiare il meno possibile fino a scomparire”, nella BN la scarsa percezione del sé porta a sfociare nella vergogna, nel BED lo scarso contatto con il proprio corpo porta ad avere bisogno di riempire dei vuoti emotivi (ma anche dei vuoti con il corpo, bisogno di solidità) con il cibo.
In tutti i casi elencati il controllo è mentale e non fisico, non si ascolta più il corpo e le sue caratteristiche primarie e di esistenza (fame, sete, stanchezza…) ma come una cosa preimpostata che varia dal controllo eccessivo al controllo emotivo.
Per questo motivo nell’ambiente scientifico si sta cominciando ad interessarsi allo yoga dando dei risultati molto promettenti.
Lo yoga
Lo yoga infatti dona alle persone che lo fanno una piena e totale percezione del proprio corpo, il corpo non diventa più un ingombro, un qualcosa che non c’è, che non viene considerato, ma diventa qualcosa di cui prendersi cura.
Quando si comincia a fare yoga comincia la vera percezione del corpo in quanto responsabile stimoli (dolori, tensioni, allungamenti) che fino a quel momento erano repressi, non solo, lo yoga fa anche di più: presta attenzione anche al respiro e ai pensieri.
Il corpo nei DCA
Particolarmente utile nei casi di DCA è lavorare sul radicamento, sull’esistenza, sulla pesantezza del corpo, non come semplice peso corporeo (che fino ad ora era un’ossessione in un caso e una cosa prova di importanza nell’altro) ma come “corpo che dà la vita”. Lo yoga quindi riduce l’attenzione eccessiva al cibo (vedi qui )
Non solo corpo ma anche mente
Inoltre lo yoga è un insieme di lavoro di mente, corpo e consapevolezza del respiro, questo permette di avere un aiuto anche sostanziale nella riduzione della sintomatologia ( ecco uno studio solo sul BED ) oppure in quest’altro articolo .
Infatti le antiche tecniche di yoga permettono di prendere confidenza della propria mente, la mente non diventa più qualcosa da “zittire” e da cui prendere le distanze, ma diventa parte integrante del processo, parte integrante della riscoperta del sé. La mente, così come il corpo, fanno parte della persona e come tale va accolta, ascoltata e mai repressa e attraverso le pratiche di pranayama la mente e il corpo si placano fino a ritrovare ad avere amore per se stessi e per le proprie percezioni. A questo proposito, anche le emozioni, fino a quel momento represse e zittite, riprendono posto all’interno della persona, eliminando l’ansia, la vergogna e il controllo.
Cosa fa quindi lo yoga?
In definitiva lo yoga nei disturbi del comportamento alimentare migliora:
- Rinegoziazione del trauma
- Uso di capacità positive per calmarsi durante eventi ad alto tasso di ansia (acquisti di generi alimentari, pasti, successione di sintomi)
- Diminuzione della manifestazione di ansia durante i pasti
- Maggiore consapevolezza degli stimoli interni di fame e sazietà
- Maggiore capacità di sfidare la propria immagine, controllo e comportamenti negativi del corpo
- Recupero del movimento in positivo (dal sovraesercizio alla sottoesercizio)
- Apprezzamento di ciò che il corpo è capace al contrario di come appare
- Affrontare le paure e sfidare le vecchie credenze di sé
- Divertirsi, ridere, gioire, sentirsi fiduciosi
- Diminuzione dell’isolamento
- Maggiore consapevolezza e riduzione dell’impegno nel confronto (corpo e cibo)
- Aumento della consapevolezza e riduzione dell’impegno nell’auto-parlare negativo
Un trattamento di yoga, quindi, nei DCA offre supporto con:
- Tecniche di respirazione profonda e di messa a terra durante i pasti
- Utilizzo dello yoga per aiutare la digestione
- Tecniche di radicamento e di connessione con il corpo
- Tecniche per eliminare gli schemi mentali di controllo, ansia (come da articolo)
tecniche corporee, meditazione e pranayama riducendo gli stati depressivi o ossessivo compulsivi (vedi )
La comunità scientifica, inoltre, sta iniziando ad andare oltre parlando addirittura di utilizzo dello yoga come prevenzione ai disturbi di eating disorder
Tutte queste ricerche scientifiche hanno portato il nostro Team a creare dei pacchetti (individualizzati per la persona) che vadano proprio a lavorare su tutti questi aspetti appena analizzati.
Come visto, infatti,questo sarà il futuro su cui tutti gli studi convergeranno: consapevolezza del sé, del corpo, delle emozioni e della mente!
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